Cos’è Google Tag Manager e perché inserirlo nel tuo sito web
Hai sentito parlare di Google Tag Manager o non hai idea di cosa sia e come funzioni?
Non preoccuparti sei in buona compagnia!
In questo articolo provo a spiegarti che cos’è senza utilizzare ricadere inesorabilmente in tecnicismi.
Se hai realizzato un sito web in WordPress o con qualsiasi altra piattaforma, hai collegato sicuramente dei servizi aggiuntivi come Google Analytics per monitorare il traffico che arriva sul tuo sito web, oppure il pixel di Facebook, oppure ancora il tag per il retargeting di Google Adwords.
Come sai, anche tu puoi andare ad integrare diversi servizi all’interno del tuo sito web andando solitamente ad aggiungere un semplice codice (di solito è un codice JavaScript) all’interno del tuo sito web.
GTM andrà a semplificare enormemente questo lavoro.
Google Tag Manager è il nostro razzo verso Marte!
Estrapolo l’esempio fatto da Omar Venturi nel video “Google Tag Manager Ita – Guida per principianti” che trovo assolutamente intelligente e calzante!
Immagina che sulla terra esistano tante agenzie spaziali che vogliono mandare dei moduli spaziali a fare dei test o degli esperimenti su Marte.
Ci possono essere due approcci per soddisfare le esigenze di tutte le agenzie spaziali:
Il primo approccio è che ogni agenzia produca il proprio modulo spaziale, con il proprio sistema di controllo, il proprio sistema di movimento e così via.
Ogni agenzia deve anche organizzare il viaggio spaziale, avere un razzo vettore proprio, il proprio centro di controllo, il personale, le postazioni di comunicazione e così via…e tutto funziona.
Il problema è che ad un certo punto ci saranno troppi razzi vettori, idee diverse, modi diversi di fare la stessa cosa. Durante le diverse fasi del viaggio, le diverse agenzie possono darsi fastidio l’una con l’altra o addirittura procurarsi dei danni.
In altre parole, possono andare in conflitto.
Il secondo approccio è quello di creare un ente generale al quale tutte le agenzie aderiscono, mettendo a disposizione la base di lancio e il razzo vettore, i servizi di controllo e di comunicazione.
Con questo approccio ogni agenzia può utilizzare i servizi comuni messi a disposizione dall’ente generale ed ognuna di esse deve preoccuparsi solo degli aspetti peculiari del proprio progetto e fornendo all’ente generale il proprio modulo da inserire nel razzo vettore.
Così facendo verrà eseguito un unico viaggio con un unico razzo contenente tutti i moduli di tutte le agenzie spaziali che vi hanno aderito.
Uscendo dalla metafora, se Marte è il tuo sito web, GTM è in qualche modo questo ente super partes che ti permette di accedere a Marte senza che tu debba organizzare tutto quanto da solo.
Google Tag Manager è anche l’unico razzo in rotta verso Marte, quindi l’unico pezzo di codice che tu devi andare ad installare sul tuo sito web
Come funziona Google Tag Manager?
Sul nostro computer iniziamo creare uno spazio gratuito su Google Tag Manager:
Come prima cosa ci colleghiamo all’indirizzo tagmanager.google.com
Se hai già un indirizzo Gmail, creare un account è molto semplice.
In caso contrario, dovrei prima creare un indirizzo Gmail.
In GTM esistono diversi concetti che vedremo adesso:
Il primo di questi è concetto di container che rappresenta il tuo sito web.
Se gestisci più siti web, saranno presenti in Google Tag Manager più contenitori.
Come è strutturato Google Tag Manager?

A livello più alto c’è il tuo account Google che rappresenta tutto il tuo spazio all’interno di ogni account Google puoi gestire più account Google Tag Manager quindi l’account Google e l’account Google Tag Manager non sono la stessa cos! Ogni account GTM puoi gestire più contenitori.
Perché questa complessità? Non era sufficiente creare un container per il tuo sito Basta?
In realtà questa complessità serve a chi deve gestire più siti o a chi deve gestire più clienti come ad esempio le web agency.
È probabile che per la tua esigenza sarà sufficiente un account Google che contiene un account Google Tag Manager, che contiene un container relativo al tuo sito web.
Ogni account Google può avere sotto di se più account Google Tag Manager ed ogni account GTM può avere sotto di sé diversi container.
Quindi probabilmente tu avrai uno spazio vuoto e quello che devi fare è creare un account.
La creazione dell’account prevede anche la creazione contemporanea di un container.
Inseriti i dati richiesti è una volta terminata la procedura, GTM ci fornirà uno script contenente anche l’ID relativo al nostro container.
Lo script dovrà essere inserito all’interno del nostro sito web.
Google Tag Manager e WordPress
Abbiamo diverse strade per collegare GTM a WordPress.
Soluzione 1
La prima è quella di Incollare gli snippet nella pagina HTML
Dal pannello di controllo di WordPress, vai nella sezione Aspetto e poi clicca su Editor.
Alla destra dello schermo vedrai i diversi i file .php che compongono il template del tuo sito in WordPress.
Clicca sul file Header.php per poterlo modificare.
I due codici da inserire vanno in due sezioni diverse: <head> e immediatamente dopo l’apertura del <body>.
Non ti resta che cercare la sezione <head> e <body> all’interno del codice di questo file ed incollare i due snippet di Tag Manager secondo le istruzioni.
Ricordati solo di inserire lo script all’interno del file PHP nel tuo tema Child altrimenti rischi di perdere tutte le modifiche apportate!
Soluzione 2
Invece di andare ad inserire questo codice in tutte le pagine del tuo sito e anziché incollare in tutte le pagine tu debba incollarlo in uno strumento.
Se hai creato il tuo sito in WordPress, segui i prossimi step e ti farò vedere come inserire lo script di Google Tag Manager grazie all’utilizzo di un semplice plugin.
Nella dashboard di WordPress e andiamo a cercare il plugin che si chiama Google Tag Manager for WordPress (volendo, lo puoi scaricare cliccando sul link).
Una volta installato e attivato, come qualsiasi altro plugin, ci portiamo su il nome del plugin presente nella lista dei plugin installati e clicchiamo su impostazioni.
Nelle impostazioni generali l’unica cosa che dobbiamo fare è inserire l’ID del container prelevandolo dallo Script fornito da GTM.
Possiamo lasciare tutte le impostazioni di questo plugin così come sono di default.
Come per tutti i plugin, anche questo può dare dei problemi.
La mia regola: “quello che non c’è, non si rompe” funziona anche in questo caso!
Ma se non sai come integrare GTM nei file PHP, allora questa è una soluzione valida.

Considerazioni finali
Come abbiamo visto Google Tag Manager fornisce un solo snippet o script di monitoraggio da andare da inserire all’interno del nostro sito web.
Quindi, invece di inserire tag e codici diversi per ogni sistema di monitoraggio (Google Analytics, Pixel di tracciamanto di Facebook e snippet di Google Adwords), sarà sufficiente inserire solo lo snippet fornito da Tag Manager ed aggiungere i servizi di terze parti sul tuo account Tag Manager.
Una soluzione ottimale, non trovi?
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